Project Description

Sentiero n. 651 – 2°Tratto - Sentiero delle Creste

località quota lunghezza ore↓ ore↑
stazione superiore della funivia Malcesine-Monte Baldo 1742 0 0,00 0,05
Bocca Tratto Spin (bivio sent. 2 e 11) 1720 280 0,05 1,00
Cima delle Pozzette 2128 3400 1,20 1,25
Forcella Valdritta (bivio sent. 5) 2110 2300 1,30 0,15
bivio sent. 66 2100 740 0,20 0,30
bivio sent. 652 2100 1600 0,30 0,15
Rifugio Telegrafo 2147 430 0,15 0,00
totale 8750 4,00 3,30

Lunghissima traversata di cresta, molto conosciuta e frequentata. È sicuramente l’itinerario più affascinante del Monte Baldo, e una delle traversate più belle e panoramiche delle intere Prealpi. Segnalata col n. 651, collega i due principali rifugi del Monte Baldo, correndo costantemente sul crinale della montagna o nelle sue immediate vicinanze. Affacciato di continuo su entrambi i versanti del Monte Baldo, da un lato il profondo canyon della valle d’Adige e dall’altro il lago di Garda, è l’itinerario che più di ogni altro ne sintetizza le caratteristiche paesaggistiche: la panoramicità, l’ambiente rupestre e “dolomitico” delle cime maggiori, nonché gli aspetti naturalistici, geomorfologici e botanici del livello più elevato della montagna. Di particolare fascino è la vista del lago di Garda, profondamente rinserrato tra bellissime cinte montane, immagine incredibile di fiordo scandinavo in ambiente mediterraneo. Si cammina per ore sul crinale, a volte esile, accompagnati da grandiosi panorami e tutte le cime del crinale baldense comprese tra i due rifugi possono essere salite nel corso della traversata o con brevi deviazioni. Oltre che dai due rifugi presenti a inizio e fine della lunga traversata, la frequentazione è favorita anche dai comodi approdi intermedi: il Rifugio Bocca di Navene, sulla Strada Graziani, e la stazione a monte della funivia di Malcesine, nei pressi di Bocca Tratto Spin, a circa metà della traversata. E infatti, i tratti di crinale dalla stazione della funivia, quello verso nord fino alla panoramicissima Colma di Malcesine e quello verso sud, altrettanto facile e panoramico, fino a Cima delle Pozzette sono i tratti della traversata più frequentati in assoluto.


Dal piazzale antistante la stazione superiore della funivia Malcesine-Monte Baldo si percorre la stradina che cala lungo il crinale in direzione sud e raggiunge in breve la sottostante Bocca di Tratto Spin, dove diramano a destra i sentieri 11 e 2 che calano entrambi in direzione di Malcesine e della stazione intermedia della funivia (S. Michele).

Dalla Bocca Tratto Spin si segue il sentiero che percorre il crinale ancora in direzione sud, passa più avanti nei pressi della stazione superiore della seggiovia che sale da località Pra Alpesina e prosegue per il largo crinale prativo tra radi mughi fino alla sommità di Cima delle Pozzette (m 2128), dove ci si affaccia per la prima volta sui circhi glaciali che da qui in avanti caratterizzano la parte e superiore del versante lacustre del Monte Baldo. Il sentiero prosegue calando tra i mughi della cresta accidentata fino alla sella che fa da testata alla dirupata Val d’Angual (m 2030). Trascurata la debole traccia che raggiunge Cima del Longino lungo il crinale, si seguono le indicazioni del sentiero segnalato che serpeggia tra i fitti mughi del versante atesino e aggira la sommità della Cima del Longino riagguantando il crinale tra Cima del Longino e Cima Val Finestra, all’apice dell’omonimo vallone. Il sentiero prosegue per un buon tratto di cresta, tra roccette e mughi, supera un breve tratto attrezzato con una fune metallica per agevolare il transito, e abbandona nuovamente il crinale per aggirare sul versante atesino la dirupata fiancata rocciosa di Cima Val Finestra e Cima Valdritta. Poco prima di giungere a Forcella Valdritta si incontra la deviazione per Cima Valdritta che si raggiunge seguendo a destra il sentierino che sale ripido tra le rocce del crinale fino a raggiungere la panoramica cima (m 2218). Cima Valdritta è la vetta più elevata del Baldo e anche la più bella per il suo aereo elevarsi tra profonde pareti e incisioni su entrambi i versanti. Un centinaio di metri dopo la deviazione per Cima Valdritta si arriva a Forcella Valdritta (m 2110), intaglio del crinale al sommo dell’omonima conca glaciale del versante lacustre. A Forcella Valdritta si lascia a sinistra il sentiero n. 5 che scende verso Malcesine attraverso la Riserva Naturale Integrale di Selva Pezzi e si prosegue ancora in direzione sud percorrendo la mulattiera della Grande guerra che con leggeri saliscendi si mantiene a ridosso del crinale sul versante atesino, che sprofonda ripido verso i ripiani di Noveza e i terrazzi della Val Aviana, con la sua bella copertura boscosa che culmina nel Monte Cerbiolo dominante la valle dell’Adige. Lambendo il Pozzetto (piccola e preziosissima cavità sul crinale dove si raccoglie l’acqua piovana e di fusione) e Cima Pra della Baziva (detta anche Cima Fontanella) la mulattiera si avvicina nuovamente al crinale nei pressi di Forcella di Val Fontanella, dove diparte a sinistra l’antico sentiero (segnalato col n. 66) che cala ai prati di Noveza lungo la Val Campiona. Ancora lungo la mulattiera si incontra più avanti il sentiero d’accesso al rifugio Telegrafo proveniente da Avio (segnalato col n. 652), giusto immediatamente prima di toccare ancora una volta il crinale prima dell’asperità di Cima Telegrafo.  Anche da questo punto si scorge in basso l’azzurra pennellata del lago, come un fiordo norvegese racchiuso tra le montagne. Ancora una volta affacciati sulle conche glaciali superiori del versante lacustre si può osservare la maestosa ascensione dal lago alle cime degli strati rocciosi, smantellati dall’erosione a partire dall’alto, fatto che ha dato origine alle pale o “mitrie” di cui si vedono i vertici. Subito dopo l’intaglio di cresta si lascia la mulattiera e si segue a destra il sentiero che traversa in leggera salita il fianco di Cima Telegrafo e, giusto al di sotto dei cavi della teleferica del rifugio, confluisce sul sentiero principale di accesso al Rifugio Telegrafo per chi proviene dai rifugi Novezzina e Chierego (segnavia n. 657 e 658). Con un paio di tornanti in salita si scavalca il crinale a sud di Cima Telegrafo e si cala in breve al Rifugio Telegrafo, ubicato a quota 2147, al sommo della conca glaciale e appena sotto la cresta del versante lacustre di Cima Telegrafo.

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