Project Description

Sentiero n. 108B - Sentiero del Valon della Teleferica

località quota lunghezza ore↓ ore↑
strada Passo Pertica – Campobrun (bivio sent. 109) 1670 0 0.00 1.10
Rif. Mario Fraccaroli a Cima Carega 2230 2600 1.30 0.00
totale   2600 1.30 1.10

Rapido ed abituale itinerario d’accesso al Rifugio Mario Fraccaroli a Cima Carega per coloro che salgono dalla Val di Revolto. Belle vedute sul Monte Plischc e la sottostante Alpe di Campobrun.

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Il sentiero ha inizio a quota 1670 sulla rotabile della Grande guerra che unisce il Passo Pèrtica all’Alpe di Campobrun, a monte della galleria e dei successivi due tornanti, e nei pressi dei ruderi del vecchio impianto a fune diretto alla sovrastante cava di marmo, da molto abbandonata, ricavata appena sotto il crinale della Costa Media (circa 30 minuti dal Passo Pèrtica). Nel punto dove inizia il sentiero c’è pure una minuscola sorgente d’acqua. Il sentiero sale tra i mughi e corre per buon tratto parallelo alla sottostante rotabile appena abbandonata. Più oltre, uscito dalla parte più fitta del bosco di pino mugo, il sentiero si allontana definitivamente dalla strada e sale con alcune svolte fra aperti pendii di mughi fino al bivio a quota 1950, dove diparte a sinistra la traccia di sentiero, non segnalata, che univa un tempo la conca di Campobrun con quella di Malga Posta scavalcando la dorsale della Costa Media poco a nord di Cima Madonnina. Il sentiero prosegue a destra ed entra nella parte superiore del ripido Valon della Teleferica, così chiamato perché vi saliva la teleferica di guerra, di cui si notano ancora i pilasti in cemento (attualmente vi sale la teleferica di servizio del Rifugio Fraccaroli). Il sentiero risale il vallone mantenendosi sul versante destro orografico e, superati i citati pilastri in cemento della vecchia teleferica, entra nella conca superiore del vallone e raggiunge infine il Rifugio Mario Fraccaroli sul crinale sottostante Cima Carega.

Cima Carega, che sovrasta di una trentina di metri il Rifugio Mario Fraccaroli, è la massima elevazione delle Piccole Dolomiti e merita di essere salita non solo per il grandioso panorama che vi si gode, ma anche per scoprire da lassù l’origine del curioso toponimo della montagna che, alla fine, ha finito per dare il nome all’intero massiccio. Niente a che vedere con la sagoma di una sedia, cioè con la carega dei dialetti veneto-trentini. Il toponimo deriva invece dalla lingua Cimbra, esattamente dal termine Kareige (pr. Careighe) che significa “cima dei cadini rocciosi” (Kar – egge). E infatti, proprio dalla sua sommità si può scoprire come essa si erga al centro di quattro importanti conche rocciose che le fanno da corona: a sud il circo roccioso del Valon della Teleferica e il più ampio vallone di Campobrun, ad ovest la vasta conca di Malga Posta e a nord l’ampio vallone di Pissavacca.

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