Project Description
Sentiero n. 658 - Sentiero di Costabella
località | quota | distanza | andata | ritorno | difficoltà |
Bocchetta di Nàole (bivio sent. 67, 656 e 662) | 1648 | – | ↓ | 0.25 | |
Rif. Fiori del Baldo (staz. ex seggiovia e bivio sent. 57) | 1815 | 1480 | 0.30 | 0.05 | E |
Rif. Giovanni Chierego | 1911 | 400 | 0.10 | 0.30 | E |
Bocchetta di Coal Santo (bivio sent. 57 e 67) | 1993 | 950 | 0.40 | 0.20 | E |
Passo del Camino | 2150 | 840 | 0.25 | 0.10 | E |
bivio sent. n. 657 | 2097 | 760 | 0.10 | 0.02 | E |
bivio sent. 651 | 2120 | 210 | 0.02 | 0.08 | E |
Rif. Telegrafo (bivio sent. n. 654 e 652) | 2147 | 280 | 0.13 | ↑ | E |
totale | 4920 | 2.10 | 1.40 |
Itinerario tra i più frequentati e scenografici del Monte Baldo, ideale continuazione del sentiero delle creste (segnavia n. 651). Unendo tra loro i rifugi veronesi del Monte Baldo: Fiori del Baldo, Chierego e Telegrafo, l’itinerario si sviluppa per intero nei pressi del crinale meridionale baldense, aperto a grandiosi panorami sulla pianura padana, gli Appennini, il grande cerchio delle Alpi e sul sottostante lago di Garda. L’interesse di questo itinerario è dato non solo dal suo carattere panoramico ma anche per la visita dei circhi glaciali scavati in epoca quaternaria dai ghiacciai pensili del Baldo e daalla presenza di una ricca e variegata flora, specie ad inizio estate.
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Dai pressi della Bocchetta di Nàole si guadagna in breve l’esile e continuo crinale che s’allunga per oltre due chilometri elevandosi gradatamente fino all’impennata rappresentata da Cima Costabella, la più meridionale delle cime del Baldo superiori ai 2000 metri di quota. Si percorre in dolce ascesa il regolare panoramico crinale, uno dei luoghi più belli del Baldo, mentre appena più in basso, sul versante di Prada, corre la vecchia strada militare della Grande guerra proveniente dal forte di Nàole. Alla fine del tratto più dolce del crinale, prima dell’impennata finale verso Cima Costabella, si raggiunge il Rifugio Fiori del Baldo, ubicato nei pressi della ex stazione superiore della seggiovia proveniente da Prada. Superato il rifugio e la stazione della seggiovia, il sentiero prosegue ancora nei pressi del crinale e guadagna in breve il Rifugio Giovanni Chierego, costruito sul crinale, in posizione dominante, alla base del rialzo finale di Cima Costabella. Dal Rifugio Chierego il sentiero prosegue sul ripidissimo fianco orientale di Cima Costabella e, traversando lungamente poco sotto il crinale, lo riguadagna più avanti, appena oltre Cima Costabella, in corrispondenza della Bocchetta di Coal Santo, valico che rompe la continuità della cresta in corrispondenza del primo circo glaciale, quello che alimenta il vallone di Tovai. In alternativa e con un tempo leggermente superiore dal Rifugio Chierego si può percorrere la variante che prosegue lungo il crinale della montagna e cala in breve alla Bocchetta del Coal Santo subito dopo aver raggiunto la sommità di Cima Costabella (m 2062), importante punto panoramico con un osservatorio dotato di 52 lamelle indicanti le montagne circostanti. Alla Bocchetta del Coal Santo convergono da destra il Sentiero della Sorgente (segnavia n. 67) e dal versante opposto la mulattiera percorsa dal Sentiero della Pastora (segnavia n. 57).
Oltre la Bocchetta di Coal Santo l’itinerario prosegue per mulattiera sul versante del lago, risale i pendii sommitali del Coal Santo e con un paio di tornanti guadagna nuovamente il crinale nei pressi della Vetta delle Buse. Qui la mulattiera passa sull’opposto versante orientale, in ambiente dolomitico tra pilastri rocciosi, e raggiunge ancora il crinale in corrispondenza la breccia rocciosa del Passo del Camino, dove si affaccia anche sul grande circo glaciale di Val delle Buse. Ancora in quota lungo il roccioso crinale la mulattiera lascia a sinistra la diretta e impegnativa scorciatoia per il rifugio Telegrafo e prosegue sul versante orientale appena sotto Punta Sascaga fino ad incontrare il sentiero proveniente dal Rifugio Novezzina che da destra confluisce sulla mulattiera. Si segue ancora la mulattiera per 200 metri e, lasciato a destra il ramo di mulattiera che prosegue verso Cima Valdritta (segnavia n. 651), si imbocca il ramo di mulattiera che s’inerpica a sinistra e, con alcuni tornanti sotto la teleferica di servizio del rifugio, guadagna il crinale nei pressi di Cima Sascaga (m 2136), ormai a poche decine di metri dal Rifugio Telegrafo, ubicato in panoramica posizione sopra il lago di Garda e a ridosso del pendio sommitale di Cima Telegrafo (m 2199), un tempo chiamata anche Monte Maggiore, perché considerata la più elevata del Monte Baldo.