Project Description

Sentiero n. 31 -

località quota distanza andata ritorno difficoltà
Cassone (bivio sent. 9) 87 0.05  
bivio sent. 1 138 350 0.05 0.10 T
Sommavilla (incrocio sent. 654) 130 470 0.10 0.30 E
Ca’ Perotti (bivio sent. 33) 315 2080 0.35 0.10 T
Sant’Antonio delle Pontare (bivio sent. 33) 431 660 0.15 0.45 E
Campo (incrocio sent. 34) 222 1480 0.30 0.25 E
pressi di Biaza (incrocio sent. 655) 201 2000 0.30 0.40 T
Casarole 421 2460 0.55 0.50 T
Ca’ Tronconi 165 1770 0.35 0.10 E
Pai di Sopra (bivio sent. 37, 38 e 41) 124 870 0.10 T
totale   12140 3,45 3.45  

Non si esagera se si afferma che questo è tra gli itinerari più belli del versante lacustre del Monte Baldo. Al pari di quello tra Punta S. Vigilio e Pai (segnavia n. 41), e di quello tra Malcesine e Navene (segnavia n. 4), corre infatti a mezza costa, a balcone sul lago, nella fascia coltivata ad olivo e in quella superiore a bosco ceduo di roverella, carpino e frassino, alternando numerosi tratti quasi in piano con un paio di tratti in salita e altrettanti in discesa. L’attraversamento dei numerosi piccoli nuclei dell’entroterra, nonostante la proliferazione degli insediamenti turistici degli ultimi decenni, mostra ancora il significativo dualismo degli insediamenti abitativi su questa sponda del lago: una serie cadenzata di centri rivieraschi, ciascuno col suo porticciolo, e un’altrettanto cadenzata serie di antiche contrade nell’entroterra, tutte ubicate nella fascia coltivata ad ulivo e quasi al limite inferiore di quella a bosco ceduo.

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Dalla piazzetta della chiesa parrocchiale di Cassone (Piazza Giarola) si imbocca lo stradello acciottolato (comune agli itinerari n. 1 e 31) che esce dall’abitato inoltrandosi tra gli olivi. Dopo aver fiancheggiato il camposanto s’arriva al bivio dove si lascia a sinistra lo stradello acciottolato che prosegue per contrada Fichet (segnavia n. 1) e si imbocca a destra il sentierino che attraversa in piano un oliveto, supera lo sbocco della profonda valle del Torrente e, per stradina, si entra nell’abitato di Sommavilla. Poco prima dell’entrata a Sommavilla un sentierino sulla sinistra (segnalazione) rimonta il fondo della val del Torrente e conduce al Baloc tacà via, curioso masso sospeso, incastrato tra le pareti di roccia all’uscita della forra della val del Torrente. A Sommavilla, dopo aver incrociato l’itinerario che unisce la sponda del lago al Rifugio Telegrafo (segnavia n. 654), si seguono le segnalazioni che conducono tra i vicoli del borgo e di quello attiguo di Pozzo prima di imboccare la mulattiera che s’inerpica tra gli oliveti fin nei pressi del vicino nucleo abitato di Zignago. La mulattiera incrocia la stradina asfaltata che unisce Brenzone a Prada, sale ancora fino al limite superiore della fascia coltivata ad olivo e raggiunge i ruderi di Cà Perotti, con l’attigua edicola religiosa e dove converge dal basso la larga mulattiera proveniente da contrada Castello e diretta a Prada (segnavia n. 33). Si segue ancora in salita la mulattiera (percorso comune agli itinerari 31 e 33) e entrando nella fascia del bosco ceduo si raggiungere la vicina chiesetta di Sant’Antonio delle Pontare, dedicata a S. Antonio abate, protettore degli animali domestici. L’appellativo “delle Pontare” è riferito ai tratti particolarmente ripidi (“le pontare”) delle mulattiere vi accedono. Il luogo era un tempo frequentato punto di sosta dei mulattieri, boscaioli e pastori nel loro quotidiano spostamento dai borghi dell’entroterra gardesano alle superiori pendici del Monte Baldo per le attività di fienagione, raccolta della legna, coltivazione del castagno e per conduzione del bestiame alle superiori praterie di Prada. Alla chiesetta si lascia la mulattiera, che prosegue in salita per Prada (segnavia n. 33), e si imbocca a destra la mulattiera acciottolata, anch’essa molto ripida, che cala a riguadagnare la fascia dell’olivo. Alla confluenza sulla stradina che unisce l’abitato rivierasco di Marniga con la frazione di Campo, si segue a sinistra la stradina in leggera salita e si entra nella graziosa frazione di Campo, immersa tra gli olivi e ormai quasi del tutto disabitata. All’incrocio dopo le prime case del borgo si lascia a destra la mulattiera che cala a Marniga (segnavia n. 34) e si segue per quasi un centinaio di metri lo stradello che sale a sinistra tra le case, sottopassa un volto e arriva alla chiesetta del paese (S. Pietro in Vincoli), risalente all’XI secolo. Quando la chiesetta è aperta si può visitare l’interno che presenta affreschi del 1358 del maestro Giorgio da Riva. Qui si lascia a sinistra la mulattiera che prosegue in salita per Prada (segnavia n. 34) e si segue a destra lo stradello che esce dal borgo e prosegue in piano tra gli olivi, supera il capitello votivo di Gainet e raggiunge quasi in piano il nucleo di case di Fazor, dove confluisce sulla strada asfaltata che unisce Castelletto di Brenzone a S. Zeno di Montagna. Si segue la strada verso destra per una cinquantina di metri, poi si imbocca a sinistra la mulattiera che sottopassa una casa e prosegue fra gli orti fino ad incrociare, poco a monte dell’abitato di Biaza e in corrispondenza del serbatoio dell’acquedotto, l’antica mulattiera lastricata che unisce Castelletto di Brenzone a Prada (segnavia n. 655). Lasciato a destra il ramo della mulattiera che cala a Biaza e, immediatamente dopo, quello che prosegue a sinistra per Prada (segnavia n. 655), si segue lo stradello che dirama a destra del serbatoio dell’acquedotto e più avanti lascia l’area dell’olivo e sale gradatamente nel bosco ceduo fino alla contrada di Casarole. Da qui si prosegue per sentiero che cala ripido nel bosco e riguadagna più in basso la fascia dell’olivo in prossimità di Ca’ Caminala, dove si prosegue per breve tratto in salita su stradina asfaltata, incontrando sulla destra un magnifico poggio panoramico sul lago. Subito dopo il poggio si lascia la stradina, si supera a destra una recinzione attraverso una piccola porta metallica e si segue il viottolo che cala in breve a Ca’ Tronconi, altra magnifica contrada su un bel poggio tra gli olivi. Da qui si segue la stradina asfaltata che conduce in piano al borgo di Pai di Sopra.

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