Project Description

Sentiero n. 659 -

località quota distanza andata ritorno difficoltà
Malcesine 80 0.25
loc. Cher 190 1600 0.30 0.35 T
Pozzo Barchet (bivio sent. 9) 457 1540 0.45 E
totale 3140 1.15 1.00

Piacevole itinerario, tra terrazzi di olivo e bosco ceduo di roverella, carpino e orniello, che collega l’abitato di Malcesine alla località di Pozzo Barchet, lungo la prima parte dell’antico itinerario d’accesso da Malcesine al Rifugio Telegrafo sul monte Baldo. L’itinerario è oggi prevalentemente usato quale alternativa via d’accesso (o di rientro) nelle escursioni giornaliere da Malcesine a Malga Fiabio.  

Vale forse però la pena di ricordare che prima dell’attuale drastico ridimensionamento questo era l’itinerario più diretto tra Malcesine e il Rifugio Telegrafo, in assoluto il più bello e interessante per salire dalla sponda del lago alle sommità del Monte Baldo attraverso tutte le fasce di vegetazione presenti sulla montagna: da quella mediterranea della sponda del lago a quella alpina del crinale sommitale. Un itinerario grandioso e selvaggio, di grande interesse geologico e paesaggistico, che nella parte superiore s’incuneava alla base delle ardite pale rocciose fino a penetrare il superiore circolo glaciale della Val Larga con audace e geniale traverso sulla precipite parete del Pravertone: chiaro indice di invidiabile conoscenza e frequentazione dei luoghi, ascrivibile solo a pastori e cacciatori locali. Poco frequentato per la lunghezza, il dislivello e l’impegno richiesto, l’itinerario è caduto progressivamente in disuso a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, quando la realizzazione della funivia Malcesine-Monte Baldo (1955) permise di dimezzare i tempi per raggiungere il Rifugio Telegrafo partendo dalla stazione superiore della funivia (Tratto Spino) lungo il panoramico itinerario del crinale (segnavia n. 651). La conseguente ancor più ridotta frequentazione ne ha infine determinato il definitivo abbandono, anche a seguito dell’avvenuta istituzione della Riserva Naturale di Lastoni Selva Pezzi (1971). Il transito lungo questo itinerario fu infatti scoraggiato e poi vietato per la scelta operata di mantenere un solo itinerario all’interno della Riserva Naturale appena istituita: quello che attualmente cala da Forcella Valdritta al Co’ dei Piombi (segnavia n. 5). Vero è che quest’ultimo itinerario traversa proprio nel mezzo l’area della Riserva Naturale, a differenza dell’itinerario 659 che invece si manteneva appena all’interno della Riserva, e solo nella sua parte superiore. Però è anche vero che, stante la scelta operata, l’abbandono del meno frequentato antico itinerario divenne inevitabile se si considera che quello tra Forcella Valdritta e il Co’ dei Piombi è subito divenuto l’itinerario più frequentato dagli escursionisti che utilizzano la funivia Malcesine-Monte Baldo, perché più adatto a concludere col rientro alla stazione intermedia della funivia a S. Michele l’escursione giornaliera lungo il crinale baldense tra la stazione superiore di Tratto Spino e Forcella Valdritta.

Se mai si dovesse ridestare in un’epoca futura l’interesse per un grandioso e selvaggio itinerario tra il lago e il Rifugio Telegrafo, questo itinerario, oggi abbandonato e impraticabile, avrebbe tutti i requisiti per ben rappresentare il recupero di un’antica, impervia e geniale via d’accesso che, per bellezza, arditezza e impegno, non ha eguali sul Monte Baldo e che molto avrebbe da offrire agli escursionisti più esigenti e preparati.

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Dalla stazione degli autobus di Malcesine si percorre la regionale 249 Gradesana orientale in direzione sud e dopo 250 metri si imbocca a sinistra la Strada Panoramica sud (Via Panoramica) e la si percorre per ancora per circa 850 metri. Cinquanta metri prima del primo tornante della Strada Panoramica (nei pressi del civico 51 e in corrispondenza della fermata bus) si imbocca a sinistra il breve sentiero che consente di evitare il tornante della strada. Al reinnesto sulla strada Panoramica si va pochi metri a destra per imboccare a sinistra Via Colombre e, subito dopo ancora a destra, Via Chero. Seguendo la stradina si guadagnano i pressi del Dosso del Pis e si lascia l’area dell’olivo per inoltrarsi nel bosco di lecci, roverella, carpino e orniello. Con regolare ascesa diagonale nel bosco il sentiero raggiunge la località Pozzo Barchet, dove confluisce sulla mulattiera che unisce Cassone a Malga Fiabio (segnavia n. 9).

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