Project Description

Sentiero n. 262B - Variante del Vajo Borago

Località quota distanza andata ritorno difficoltà
Avesa, inizio stradina della Calzaréga (bivio sent. 262) 142 0.02
Avesa, ponte sul progno (bivio sent. 263B) 138 110 0.02 0.07 T
Avesa, bivio stradina Val Borago (bivio sent. 260) 153 370 0.07 0.10 T
contrada Borago 171 650 0.15 1.20 T
Montecchio (bivio sent. 262) 496 4700 2.05 EE
totale 5830 2.30 1.40

Sentiero molto frequentato che unisce il borgo di Ávesa al paesino di Montecchio lungo l’intero solco del pittoresco Vajo Borago. Rappresenta una variante del Sentiero Europeo E5 riservata ad escursionisti esperti per via dei tratti di sentiero un po’ scivolosi lungo il fondo del vajo e per il tratto esposto lungo le scale attrezzate per il superamento del Covolo Tondo.

La realizzazione d’un itinerario escursionistico lungo il caratteristico solco del Vajo Borago, quale tratto del Sentiero Europeo E5 tra Montecchio ed Avesa, fu opera negli anni Settanta del secolo scorso di Renzo Giuliani, padre dell’escursionismo veronese, che dette notevole impulso alla riscoperta di itinerari e sentieri della montagna veronese, in particolare nell’area collinare a ridosso della città di Verona. Con l’aiuto di alcuni amici, individuò l’itinerario lungo il corso del Vajo Borago e curò l’installazione delle attrezzature artificiali necessarie a superare il salto roccioso a metà del vajo. Per evitare agli escursionisti la percorrenza del Vajo Borago nei giorni di maltempo il tracciato  del Sentiero Europeo E5 tra Montecchio e Avesa è stato successivamente modificato e così il sentiero lungo il vajo è stato riconvertito in una frequentata variante per escursionisti esperti.  Immerso nella fitta vegetazione dello stretto solco vallivo, è sentiero piacevole da percorrere in ogni stagione dell’anno. Sconsigliato però nelle giornate di maltempo, quando il fondo del sentiero diviene particolarmente sdrucciolevole e per il pericolo di caduta sassi dalle pareti che rinserrano il vajo.                                                      

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Dal piccolo parcheggio di Via Benini, appena a nord di Avesa (capolinea dell’autobus cittadino n. 23 feriale e 97 festivo), si prosegue lungo la strada che fiancheggia il torrente e s’inoltra nella valle verso Montecchio. Dopo un centinaio di metri, lasciato a sinistra il ponte che scavalca il torrente, si prosegue ancora sulla strada e la si lascia dopo circa 350 metri per seguire a sinistra la stradina che conduce alla contrada di Borago. Oltre la contrada la stradina prosegue sterrata e la si percorre per circa 300 metri fino al punto nel quale attraversa il fondo del Vajo Borago. Si lascia la stradina prima dell’attraversamento e si imbocca a sinistra il sentiero che s’inoltra nel vajo e ne risale il fondo con percorso un po’ a saliscendi nella fitta vegetazione. Superata una grande briglia, il sentiero prosegue con percorso più tortuoso nel fondo del vajo e traversa più volte il ruscelletto che di tanto in tanto compare e scompare nel fondo dello solco vallivo. Mano a mano che si procede le pareti rocciose che rinserrano il vajo si fanno più strette e alte fino ad arrivare alla base del grande salto di 25 metri, detto Covolo Tondo, che rinserra da ogni lato il vajo con pareti strapiombanti (ore 1.30). Sul lato sinistro del grande salto una scala in ferro di 10 metri permette l’accesso ad una cengia che si percorre a sinistra per una quindicina di metri. Seguono poi altre tre brevi rampe di scala metallica, di 5 metri ciascuna, che permettono di completare la risalita del grande salto roccioso. Si procede poi per sentiero a ripidi gradini  che risale il bosco soprastante fino ad un bivio. Qui si lascia a sinistra il sentierino che va in direzione di contrada il Maso e si prosegue su quello di destra che traversa e cala brevemente a riguadagnare il fondo del vajo a monte del grande salto roccioso appena superato. Il sentiero prosegue ancora nel greto del vajo, ora più stretto e serpeggiante, fino al punto dove si abbandona il fondo del vajo e se ne risale il ripido fianco sinistro orografico con un tratto di ripido sentiero a gradini che guadagna quota nel bosco. Il sentiero prosegue poi con un lungo traverso nel bosco, alto sul fondo del vajo, e cala per un tratto scosceso ad attraversare uno dei due rami superiori del vajo prima di riprendere la salita, ancora con un lungo traverso nel bosco, fino ai terrazzi coltivati ad olivo e alle prime case dell’abitato di Montecchio. In corrispondenza delle prime case del il sentiero s’innesta sul ramo principale del Sentiero Europeo E5 (segnavia n. 262), che si segue a destra per poche decine di metri fino alla piazza della chiesa.

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