Project Description
Sentiero n. 250 – 2° Tratto S. Giorgio – Psso Fittanze - Dorsale Alta della Lessinia - 2° Tratto
località | quota | lunghezza | ore ↓ | ore ↑ | difficoltà |
S. Giorgio (bivio sent. 254 e 287) | 1494 | 0 | 0.00 | 0.35 | – |
pressi di Bocca Gaibana (bivio sent. 110) | 1582 | 2.130 | 0.40 | 0.30 | T |
Pozza Morta (bivio sent. per Monte Sparavieri) | 1715 | 2.760 | 0.35 | 0.10 | E |
bivio stradale Rif. Bocca di Selva | 1709 | 780 | 0.10 | 0.30 | E |
Rif. Podestaria (bivio sent. 255 e 256) | 1655 | 1.300 | 0.25 | 0.10 | T |
ruderi ex Caserma della Finanza (bivio sent. 113) | 1674 | 440 | 0.10 | 1.05 | T |
bivio sent. 111 (sulla strada di Castelberto) | 1701 | 3.120 | 1.05 | 0.35 | E |
Malga Lessinia | 1617 | 1.750 | 0.30 | 0.15 | E |
bivio del Piòcio (bivio sent. 257) | 1568 | 730 | 0.10 | 1.10 | E |
Passo Fittanze | 1399 | 2.520 | 1.05 | 0.00 | T |
totale | – | 15.530 | 4.50 | 5.00 | – |
È il secondo tratto della “Dorsale Alta della Lessinia”, il lungo itinerario escursionistico che attraversa tutta l’area sommitale dell’altopiano della Lessinia collegando l’abitato di Giazza, in alta Val d’Illasi, con quello di Peri, in Val d’Adige. L’intero itinerario, lungo una quarantina di chilometri, può essere percorso in un paio di giorni (pernottamento consigliato al Rifugio Podestaria) e attraversa per intero la parte superiore dell’altipiano.
Questo secondo tratto della “Dorsale Alta”, tra la stazione turistica di S. Giorgio e il Passo Fittanze, è il tratto più elevato e panoramico e attraversa la parte superiore dell’altopiano, quasi per intero lungo la strada militare costruita nel corso della Grande guerra. Caratterizzato dalle numerose malghe per l’alpeggio e dai bei panorami sulla pianura fino agli Appennini, il lago di Garda e le montagne del Trentino, è anche il tratto meglio collegato coi sentieri provenienti dai centri principali della Lessinia e quelli del versante trentino dell’altipiano. Frequentato in ogni stagione dell’anno, è particolarmente apprezzato per i panorami, il paesaggio degli alpeggi e le numerose escursioni giornaliere che la rete di sentieri permette di effettuare. In ogni epoca dell’anno non mancano i motivi di interesse: l’abbondante flora a primavera e inizio estate, i colori della stagione autunnale e, in inverno, i dolci pendii e campi di neve, frequentati da sciatori ed escursionisti grazie anche ai posti di ristoro nelle tradizionali malghe convertite ad uso turistico.
Scarsa la segnaletica, e tuttavia la percorrenza di non ne risente più di tanto perché l’itinerario si svolge quasi interamente lungo la strada militare della Grande guerra. Fanno eccezione il tratto dai pressi dei ruderi dell’ex caserma della Finanza alla strada d’accesso a Castelberto (bivio col sent. 111), laddove l’itinerario si discosta un po’ dalla strada militare per seguire il facile sentiero lungo il crinale dei “Cordoni”, ma senza difficoltà d’orientamento se non in caso di fitta nebbia e, nel finale, il taglio di alcuni tornanti della strada appena a sud di Casera Roccopiano.
Questo tratto della Dorsale Alta della Lessinia è pure percorso dal Sentiero Europeo E7 nei tratti tra S. Giorgio e Pozza Morta e tra Podestaria e Passo delle Fittanze.
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Dalla stazione turistica di S. Giorgio si prosegue sulla strada sterrata chiusa alla circolazione dei veicoli che s’inoltra verso nordovest. La strada supera la deviazione per la vicina Malga Gaibana e arriva nei pressi di Bocca Gaibana (bivio col sent. n. 110). Poi prende a salire con alcune curve sui pascoli meridionali del Monte Sparavieri, lascia a sinistra Malga S. Nazzaro e raggiunge il crinale meridionale di Cima Sparavieri, in loc. Pozza Morta, aperto ai vasti panorami verso l’area occidentale dell’altipiano e le montagne del Trentino. Qui la strada militare piega a sinistra e la si percorre in direzione sud per circa 600 metri lungo il crinale che unisce il Monte Sparavieri al Monte Tomba. Circa 200 metri prima del bivio con la strada proveniente da Bosco Chiesanuova e dal Rif. Bocca di Selva si piega a destra e si riguadagna subito sotto la strada militare, ora aperta alla circolazione dei veicoli, fino alla diramazione per il vicino Rifugio Podestaria. Ritornati sulla strada si prosegue a sinistra fin nei pressi dei ruderi dell’ex caserma della Finanza, risalente all’epoca precedente la Grande guerra, quando il confine di stato correva appena a nord della strada (dal Rif. Podestaria si può seguire il più diretto viottolo che raggiunge la strada sterrata giusto in corrispondenza dell’ex caserma). Si segue la strada militare per ancora un centinaio di metri e poi la si abbandona per seguire il sentierino che percorre il sovrastante, facile crinale prativo lungo la linea di recinzione dei pascoli, in ambiente aperto e panoramico lungo gli antichi cippi confinari (i “Cordoni”) che marcavano un tempo di confine tra Regno d’Italia e Austria e oggi segnano il confine tra Veneto e Trentino. Il sentierino si mantiene parallelo alla strada militare, ora allontanandosi, ora un po’avvicinandosi, e la lambisce in un paio di punti prima di confluire sulla stradina d’accesso al Rifugio e Cima Castelberto. Lasciata a destra la stradina per Castelberto, si va a sinistra (sud) lungo la strada e s’arriva dopo 600 metri al bivio di Castelberto, punto dal quale si riprende verso destra la strada militare e la si segue in discesa, tagliandone un paio di tornanti, fino a raggiungere Malga Lessinia, un tempo denominata Malga del Piòcio di Sotto (posto di ristoro). Ancora in discesa lungo la strada militare s’arriva dopo circa 700 metri al sottostante bivio del Piòcio. Qui, lasciata a sinistra la strada asfaltata che scende ad Erbezzo e lungo la quale si distacca l’itinerario n. 257, si continua a destra lungo la strada militare, ora asfaltata, ma la si abbandona dopo soli 200 metri per imboccare a destra la stradina d’accesso a Malga Roccopiano (m 1517). Superata la malga, si prosegue per il viottolo che si mantiene nei pressi della larga dorsale prativa che segna il confine tra le provincie di Verona e Trento e cala diretto al Passo Fittanze, valico stradale che mette in comunicazione la Lessinia occidentale con la valle dell’Adige (posto di ristoro).