Project Description
Sentiero n. 109 -
località | quota | lunghezza | ore↓ | ore↑ |
bivio per Case Schìncheri (bivio sent. 108) | 830 | 0 | 0.00 | 0.10 |
Case Schìncheri | 815 | 960 | 0.10 | 0.25 |
Malga Brusà | 891 | 1620 | 0.30 | 0.30 |
bivio per Pomèr (pressi della sorgente Piccolotta) | 897 | 1810 | 0.30 | 1.10 |
Rifugio Passo Pèrtica (bivio sent. 186 e 189) | 1522 | 2590 | 1.30 | 0.10 |
strada per Campobrun (bivio sent. 108) | 1580 | 770 | 0.15 | 0.15 |
strada per Campobrun (bivio sent. 108B) | 1670 | 1010 | 0.20 | 0.20 |
Passo Pelegatta, pressi del Rifugio “Pompeo Scalorbi”
(bivio sent. 185,182,114, 195 e 192) |
1767 | 1570 | 0.25 | 0.15 |
versante sudovest del Monte Obante (bivio sent. 195) | 1909 | 1290 | 0.20 | 0.15 |
versante sud di Bocchetta dei Fondi (bivio sent. 157) | 1985 | 650 | 0.20 | 0.00 |
totale | 12910 | 4.20 | 3.30 |
Itinerario di collegamento tra la Valle di Ronchi e l’area sommitale del versante meridionale del Carega. Rappresenta perciò l’itinerario di accesso trentino ai rifugi Passo Pèrtica e Scalorbi.
Nel tratto iniziale l’itinerario ricalca il tradizionale collegamento tra Valle di Ronchi e Val di Revolto. In quello intermedio, tra il Rifugio Passo Pèrtica e il Rifugio Scalorbi al Passo di Pelegatta, l’itinerario percorre l’interessante rotabile militare che sale dalla Val di Revolto all’Alpe di Campobrun, frequentata dalla gran parte di escursionisti veronesi diretti rifugi Scalorbi e Fraccaroli a Cima Carega. Lungo questo tratto corre anche il Sentiero Europeo E7.
L’ultimo tratto dell’itinerario, dal Passo Pelegatta ai pressi di Bocchetta dei Fondi, è il più interessante, sia dal punto di vista storico che panoramico. Si svolge infatti lungo un tratto della grandiosa mulattiera di arroccamento, lunga 33 chilometri, che con lievi e regolari pendenze attraversa l’intero massiccio del Carega, dalla Sella del Campetto, sopra Recoaro Mille, fino al Monte Zugna sopra Rovereto. Pur ridotta a mulattiera col passare del tempo, era all’epoca della sua costruzione una vera e propria carreggiabile facente parte del complesso di opere costruite dal genio italiano quale seconda linea di difesa del fronte di guerra nel corso della Grande guerra, non a caso realizzata all’indomani della offensiva austroungarica conosciuta col nome di Strafexpedition. Il dolce e panoramico tratto finale dell’itinerario lungo la mulattiera d’arroccamento è precorso dal Sentiero Europeo E5 e rappresenta il più piacevole tragitto per salire dal Rifugio Scalorbi a Cima Carega, anche se gli è spesso preferito, almeno in salita, il più rapido e diretto collegamento tra il Rifugio Scalorbi e Bocchetta Mosca lungo la direttrice naturale del Valon di Campobrun.
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L’itinerario ha inizio al bivio per le Case Schìncheri (circa un paio di chilometri dopo il paese di Ronchi, lungo la stradina asfaltata che prosegue oltre il paese in direzione sud). Al bivio si lascia a sinistra la stradina che prosegue per la sorgente Motori (segnavi 108) per seguire a destra la stradina che conduce in piano alle Case Schìncheri, ultimo insediamento della valle, ubicato su un bel terrazzo prativo e provvisto di una buona fonte d’acqua per dissetarsi. Al capitello votivo che precede gli edifici della contrada si segue il sentiero che aggira un colle, cala nel bosco ceduo ad attraversare un paio di valloni che scendono rispettivamente dalla Val Penèz e dalla Val Lovro, e risale al bel poggio prativo di Malga Brusà. Oltre i ruderi della Malga il sentiero si trasforma in carreggiabile e poi in larga strada forestale che prosegue in piano inoltrandosi profondamente lungo il fianco destro orografico della Valle di Ronchi. Nei pressi della Sorgente Piccolotta, nel punto dove la strada forestale piega decisamente a sinistra e inizia a scendere verso la Sorgente e il fondovalle, si abbandona la strada e si prosegue dritto per mulattiera che raggiunge la base della ripida fascia boscosa che digrada dal Passo Pèrtica. Da circa quota 1000 la mulattiera diviene un sentiero che s’arrampica con una nutrita serie di tornanti nel bosco, a mezza via dei quali, a quota 1300, si incontra una curiosa edicola votiva della Madonna, ricavata in un masso sporgente. Nel finale il sentiero avvicina le pendici della sovrastante mole rocciosa della Cengia di Pèrtica e, lasciato a sinistra il sentiero che conduce all’inizio della via ferrata Angelo Pojesi (segnavia 193), guadagna subito dopo il Passo Pèrtica con l’omonimo Rifugio.
Qui converge la strada militare, risalente alla Grande guerra, che sale dalla Val di Revolto all’Alpe di Campobrun e la si segue verso sinistra. La rotabile compie un paio di tornanti, supera il bivio del Sentiero delle Creste (segnavia 108), e sale ancora con un paio di tornanti a superare una breve galleria. Quest’ultimi e il piccolo tunnel si possono evitare seguendo il sentiero che passa all’esterno del tunnel e riguadagna subito dopo la rotabile militare. La si segue ancora e dopo altri due tornanti si lascia a sinistra l’imbocco del sentiero d’accesso al Rifugio Fraccaroli per il Valon della Teleferica (segnavia 108B), e si prosegue ancora lungo la strada raggiungendo il Passo Pelegatta, alla testata dell’ampia conca dell’Alpe di Campobrun e nei pressi del Rifugio Pompeo Scalorbi. Dal Passo, che affaccia un bel panorama verso la valle dell’Agno, si imbocca a sinistra la mulattiera militare d’arroccamento che con leggera e regolare pendenza si alza sulle coste di pino mugo del versante ovest del Monte Obante. Dopo aver guadagnato quota con alcuni tornanti la mulattiera aggira un cocuzzolo ed entra in una piccola conca superiore dove, unendosi per breve tratto al Sentiero alto del Fumante (segnavia 195), compie ancora un paio di tornanti. A circa quota 1900 la mulattiera lascia a destra il citato Sentiero alto del Fumante (che raggiunge il sovrastante Passo dell’Obante) e prosegue verso nord, ormai quasi in piano, aggirando le rocciose pendici sommitali del Monte Obante fino al bivio poco a valle della Bocchetta dei Fondi, dalla quale confluisce sulla mulattiera il sentiero proveniente dal Passo di Campogrosso per il Boale dei Fondi (segnavia 157).
Nota: Fino a diversi anni fa l’itinerario col segnavia 109 proseguiva lungo la mulattiera fino a Bocchetta Mosca, ma ora tale tratto di mulattiera è contrassegnato dal segnavia del sentiero 157. Il motivo è dovuto al fatto che il tratto di sentiero sovrastante questo tratto della mulattiera, percorso dal sentiero 157 e che in precedenza univa direttamente la Bocchetta dei Fondi e Bocchetta Mosca, è stato definitivamente chiuso per pericolo di caduta sassi sulla sottostante mulattiera. L’itinerario del sentiero 157 è stato di conseguenza fatto calare dalla vicina Bocchetta dei Fondi sulla sottostante mulattiera con relativa sostituzione del segnavia. Si segnala tale circostanza perché la segnaletica dei sentieri in questa zona risente ancora, seppur in parte, della precedente situazione.