Project Description
Sentiero n. 113 - Sentiero de “l’Omo e la Dona”
località | quota | lunghezza | ore↓ | ore↑ |
bivio sent. alpinistico del Vaio Scuro (sent. 105) | 1280 | 0 | 0.00 | 1.00 |
Porta di Campobrun (bivio sent. 111 e 182) | 1831 | 2200 | 1.30 | 0.0 |
totale | 2200 | 1.30 | 1.00 |
Sentiero che collega direttamente località La Gazza in alta valle dell’Agno con la conca dell’Alpe di Campobrun, attraverso la Porta di Campobrun. Pur se faticoso in salita, per la costante e accentuata pendenza, rappresenta il più rapido collegamento tra il Rifugio Cesare Battisti alla Gazza e il Rifugio Scalorbi al Passo Pelegatta, più diretto del sentiero attraverso il Passo Tre Croci. In estate sono frequenti le nebbie essendo sul versante meridionale delle Piccole Dolomiti. Ma se il tempo è bello si gode di un bel panorama sull’intera valle dell’Agno, l’altopiano delle Montagnole e la catena delle Tre Croci. Conosciuto e praticato fin da epoca remota, deve il proprio nome ai due curiosi monoliti di roccia, posti sull’orlo del precipite pendio del Monte Plische rivolto verso la valle dell’Agno, che il sentiero lambisce poco prima della Porta di Campobrun, storico intaglio di cresta che immette sulla mulattiera militare d’arroccamento e sulla verde conca dell’Alpe di Campobrun.
Il sentiero ha inizio dal sentiero alpinistico del Vaio Scuro (segnavia 105), a quota 1280 nei pressi di Malga Lorecche, circa dieci minuti dal Rifugio Cesare Battisti alla Gazza.
Lasciato a destra il proseguimento del sentiero alpinistico del Vaio Scuro, si imbocca a sinistra il sentiero che risale il ripido costolone detritico di faggi e mughi calante dalla cresta nord del Monte Plische. Il sentiero si innalza rapidamente con numerosi avvolgimenti, sempre più stretti mano a mano che si sale. Il fondo del sentiero non è dei migliori, soggetto com’è a notevole usura proprio per la ripidezza e il terreno di ghiaie instabili. Nella parte superiore si affronta anche qualche breve risalto dove ci si aiuta un po’ con le mani. Raggiunto uno spuntone a destra del quale si innalzano i due curiosi monoliti che raffigurano l’Omo e la Dona, quasi incollati sull’orlo del precipite pendio, il sentiero supera una rocciosa scogliera e s’immette nella ghiaiosa dolina della Lora che traversa in piano per sfociare infine sulla mulattiera militare d’arroccamento (segnavia 182), in corrispondenza dell’intaglio della Porta di Campobrun e immediatamente dopo la confluenza, da destra, del sentiero proveniente dal Forcellino Plische (segnavia 111).