Sentiero n. 115TN - Sentiero della Transumanza

Itinerario piacevole e vario, riposante nella parte iniziale, più ripido in quella mediana, e aperto ai panorami in quella superiore. Si svolge per buona parte nella fresca faggeta della Val di Sinello e, infine, nei pascoli delle malghe Ghegheni, Storta e Fondi che precedono l’arrivo al Passo di Campogrosso e al vicino omonimo Rifugio sul versante vicentino del valico. Il nome ricorda che è itinerario tradizionalmente usato per la transumanza stagionale del bestiame dai paesi della Vallarsa ai pascoli dell’Alpe di Campogrosso.

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L’itinerario ha inizio dal tornante al km 6,7 della strada provinciale 219, a valle dell’abitato di Camposilvano di Vallarsa. In corrispondenza del tornante si imbocca la stradina, chiusa ai veicoli, che si addentra in piano per quasi un paio di chilometri nel fresco versante destro orografico della Val di Sinello. Al bivio a quota 954, in località Spiazzo delle Pierche, si lascia a destra il sentiero per Malga Siebe (segnavia 152) che attraversa il vicino torrente Leno. Si prosegue in leggera salita, ancora lungo la mulattiera, fino al suo termine. Si segue poi il sentiero che conduce al greto del torrente, a quota 1045. Guadato facilmente il corso d’acqua, si affronta il tratto ripido dell’itinerario. Il sentiero guadagna quota lungo la boscosa sinistra orografica del torrente Leno, lasciando intravedere una cascata e le sottostanti pareti strapiombanti sul greto. Con pendenza più moderata e assecondando le pieghe del terreno si prosegue nella fitta faggeta e più in alto, fra cespugli e piccole radure, si sbuca sulla mulattiera che conduce alla vicina Malga Ghegheni. Per aperti prati la mulattiera raggiunge il bivio nei pressi di Malga Storta, dove dirama a destra il sentiero di raccordo che sale al Boale dei Fondi (segnavia 157A). Si prosegue sulla mulattiera divenuta strada di servizio per le malghe e si transita dai pressi di Malga Fondi prima di immettersi sulla strada asfaltata delle Sette Fontane e seguirla brevemente a sinistra guadagnando il vicino Passo di Campogrosso e, poco oltre, l’omonimo Rifugio.