Project Description

Sentiero n. 185 - Sentiero del Lagosecco

località quota lunghezza ore↓ ore↑
Giazza (bivio sent. 279 e 280) 759 0 0,00 0,15
contrada Bosco 830 900 0,20 0,20
loc. Boscangrove 880 1240 0,30 0,40
loc. Ponte di Revolto 1095 2090 0,55 0,10
ex Dogana Vecchia 1133 670 0,15 0,20
pressi degli Orti Forestali (bivio sent. 190) 1235 1050 0,30 0,20
pressi del Lagosecco (bivio sent. 190) 1270 790 0,20 0,40
Malga Campobrun 1669 2000 0,50 0,15
Rifugio Pompeo Scalorbi al Passo Pelegatta(bivio sent. 109, 182, 192, 195) 1767 510 0,20 0,00
totale   9250 4,00 3,00

Itinerario di collegamento tra Giazza e il Rifugio Pompeo Scalorbi all’Alpe di Campobrun lungo la Val di Revolto. L’intero sviluppo dell’itinerario è percorso anche dal Sentiero Europeo E5 e nella sua parte superiore, a monte dell’ex Dogana Vecchia, rappresenta una valida, più diretta e interessante alternativa per raggiungere il  Rifugio Scalorbi dalla ex Dogana Vecchia o dal Rifugio Revolto, senza cioè transitare lungo la  classica strada militare che  transita dal Passo Pèrtica. Nel periodo invernale il tratto esposto del sentiero, tra il Lagosecco e Malga Campobrun, diviene insidioso e di difficoltà alpinistiche in presenza di ghiaccio o neve.

Il sentiero è ben segnalato nel tratto tra Boscangrove e il Rifugio Scalorbi. Assente è invece la segnaletica, sia orizzontale che verticale, nel tratto tra Giazza e Boscangrove. 

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Dalla piazza della chiesa di Giazza (Ljetzan), paese d’origine Cimbra in alta val d’Illasi, alla confluenza delle valli di Revolto e Frasele, si segue in discesa per un centinaio di metri la ripida stradina che con un paio di zig zag cala ad attraversare il torrente Revolto. Appena al di là del ponte si lascia a sinistra la stradina percorsa dall’itinerario della dorsale Media della Lessinia (segnavia 251) e si prosegue a destra in salita verso nord. Poco oltre, al successivo bivio dopo circa 200 metri, si lascia a destra il Sentiero delle Gosse (segnavia 250) e si prosegue dritto raggiungendo le contrade Bosco e Eiban. Poco oltre, in corrispondenza di contrada Èrcoli, si lascia a destra la stradina che traversa il Progno di Revolto e si continua a seguire la mulattiera che risale la valle mantenendosi sulla sponda destra orografica del torrente Revolto. Più avanti la mulattiera cala nel letto del torrente, che si attraversa (di norma asciutto in questo tratto) per seguire a destra il sentierino che rimonta l’opposta sponda della valle e raggiunge in breve la strada asfaltata tra Giazza e Revolto. Si segue la strada verso sinistra in direzione nord, si supera località Boscangrove, ultimo nucleo abitato della valle, ed si entra nella Foresta demaniale di Giazza. Al primo tornante della strada si imbocca il sentiero che si alza nel bosco ed evita i tornanti della strada. Più in alto si riguadagna la strada e la si segue per breve tratto fino al successivo tornante, dove si imbocca ancora una volta il sentiero che evita il tornante e guadagna più in alto la strada che si segue fino all’imbocco del ponte di Revolto. Qui si lascia la strada (che scavalca il torrente e prosegue per Revolto) e si imbocca a destra la stradina sterrata che supera un manufatto di contenimento delle acque che scendono dalla Val Rossa e rimonta poi il largo e ghiaioso tratto di valle (Le Giare), attrezzato ad area pic-nic. Alla fine del largo greto ghiaioso si lascia a destra il sentiero delle Molesse (segnavia 276) e si piega a sinistra per raggiungere nuovamente la strada asfaltata in corrispondenza dell’edificio della ex Dogana Vecchia e la si segue verso destra per poche decine di metri fino al successivo tornante. Qui si imbocca a destra il sentierino che s’inoltra in piano nel bosco e poco dopo, lasciato a sinistra il ramo che sale al rifugio Revolto (segnavia 186), si segue quello di destra che, ancora in piano si inoltra nello stretto fondovalle. Questo tratto di sentiero, fino al bivio del Lagosecco, è dedicato ad Angelo Borghetti, l’ispettore Capo-forestale che negli anni immediatamente precedenti la Grande guerra promosse e diresse la sistemazione idrogeologica della Val di Revolto e fu l’artefice principale nella creazione dell’attuale Foresta demaniale di Giazza. Dopo aver percorso per breve tratto il fondovalle, il sentiero risale con una serie di tornanti il fianco sinistro orografico della valle e raggiunge Casa Turcato e gli annessi orti forestali, per decenni utilizzati quali vivai nella riforestazione di questo territorio. Subito dopo casa Turcato si lascia a destra il sentiero che sale al Passo Tre Croci e si prosegue quasi in piano sul fianco della valle (tratto in comune col sentiero 190) fino al successivo bivio, al limitare sud del Lagosecco, dove il sentiero che sale in breve al rifugio Revolto dirama a sinistra (segnavia 190). Il sentiero prosegue nel boscoso fondovalle del Lagosecco e poi risale lungo il ripido fianco sinistro orografico per mantenersi al di sopra della strettissima strozzatura superiore della valle e guadagnare infine l’aperta conca prativa dell’Alpe di Campobrun, nei pressi dell’omonima Malga e dell’edificio che nel corso della Grande guerra ospitò il comando delle operazioni militari nel massiccio del Carega. Contornando a destra la pozza abbeveratoio, si risalgono infine i dolci pendii superiori che precedono il vicino Rifugio Pompeo Scalorbi, nei pressi del Passo Pelegatta.

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