Project Description
Sentiero n. 250 – 3° Tratto Psso Fittanze – Peri - Dorsale Alta della Lessinia - 3° Tratto
È il s
località | quota | lunghezza | ore ↓ | ore ↑ | difficoltà |
Passo Fittanze (bivio sent. 180) | 1399 | 0 | 0.00 | 0.30 | – |
Passo della Liana | 1466 | 1.730 | 0.35 | 0.20 | E |
pressi di Malga Preta di Sopra (bivio sent. 234) | 1510 | 1.120 | 0.25 | 0.05 | T |
pressi di Malga Fanta (Spluga della Preta) | 1497 | 460 | 0.05 | 0.05 | T |
pressi della Grotta del Ciabattino (bivio sent. 240) | 1464 | 360 | 0.05 | 0.55 | E |
contrada Tommasi | 1143 | 2.140 | 0.35 | 0.20 | E |
bivio sent. 234 | 1182 | 1.130 | 0.20 | 0.30 | T |
pressi di Roccapia | 1027 | 990 | 0.20 | 0.20 | E |
bivio sent. per contrada Lavarini | 923 | 460 | 0.15 | 0.30 | E |
bivio sent. 250a | 707 | 520 | 0.10 | 1.15 | E |
Pradasacco | 468 | 2.310 | 0.55 | 1.00 | EE |
pressi di Peri, attraversamento SP 57 | 166 | 2.150 | 0.40 | 0.10 | T |
Peri (bivio sent. 251) | 150 | 530 | 0.10 | 0.00 | T |
Peri, chiesa parrocchiale (bivio sent. 252) | 147 | 50 | 0.00 | 0.00 | T |
totale | – | 13.950 | 4.45 | 6.00 | – |
È il terzo ed ultimo tratto della “Dorsale Alta della Lessinia”, il lungo itinerario escursionistico che attraversa tutta l’area sommitale dell’altopiano della Lessinia collegando l’abitato di Giazza, in alta Val d’Illasi, con quello di Peri, in Val d’Adige. L’intero itinerario, lungo una quarantina di chilometri, attraversa per intero la parte superiore dell’altipiano e può essere percorso in un paio di giorni pernottando al Rif. Podestaria.
Questo terzo tratto della “Dorsale Alta della Lessinia”, tra Passo Fittanze e Peri, percorre la parte occidentale dell’altipiano e ne raggiunge l’estremo orlo occidentale in corrispondenza di contrada Tommasi, dopo aver lambito l’imbocco della Spluga della Preta, uno degli abissi carsici più profondi d’Italia. Infine cala per sentiero lungo l’intero boscoso versante atesino del Corno d’Aquilio fino all’abitato di Peri, in Val Lagarina. Il significativo dislivello della discesa finale, l’ambiente isolato e un breve tratto attrezzato per superare un traverso esposto, concorrono a classificare EE (per escursionisti esperti) la difficoltà del sentiero di discesa in Val Lagarina. Questo tratto è maggiormente percorso in senso inverso, nelle escursioni giornaliere con partenza da Peri perché rappresenta il collegamento più diretto tra la Val d’Adige e le contrade alla base del Corno d’Aquilio e l’unico che permette l’accesso all’aspro e panoramico sperone roccioso di Rocca Pia, sospese a picco sulla Val d’Adige.
Il tratto tra Malga Preta di Sopra e contrada Tommasi è invece molto frequentato quale abituale via d’accesso alla cima del Corno d’Aquilio nelle escursioni con partenza da contrada Tommasi.
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Dal Passo Fittanze si segue il sentiero che parte a sinistra del monumento ai caduti, corre parallelo alla stradina sterrata e sale in direzione sudovest. Il sentiero passa nei pressi della Casaretta, aggira a nord il Monte Cornetto e raggiunge il Passo della Liana dove si attraversa la stradina che unisce Fosse a Sega di Ala. Si segue la stradina verso destra per una cinquantina di metri, poi la si lascia per seguire a sinistra la stradina d’accesso alle malghe Preta di sopra e Fanta. Quando la stradina spiana si incontra, proveniente da destra, il Sentiero dei Contrabbandieri (segnavia 234) e si procede ancora in piano per stradina in direzione sud fino alla chiesetta nei pressi di Malga Fanta, nei pressi dell’imbocco della Spluga della Preta, il celebre abisso carsico profondo un migliaio di metri. Dalla chiesetta, ancora con itinerario comune col sentiero 234, si scende nella vicina conca dove si trova l’ingresso della celebre Grotta del Ciabattino, cavità carsica visitabile, al cui interno si verifica un curioso fenomeno di velature nebbiose allorquando la temperatura interna della grotta è molto diversa da quella esterna. La grotta si presenta come un ampio cavernone composto di lastre di calcare rosso con numerose formazioni stalagmitiche di ghiaccio. Durante l’estate la grotta funziona come un grande frigorifero naturale e offre a lungo il fenomeno delle fumate, dovuto alla condensazione del vapore acqueo contenuto nell’aria esterna che, a contatto con l’aria fredda interna alla grotta, raggiunge il 100% di umidità relativa. Dai pressi della grotta dirama a destra il sentiero (segnavia 240) che in una ventina di minuti raggiunge la cima del Corno d’Aquilio, montagna molto frequentata dai veronesi e che col suo inconfondibile profilo, definito “asiatico” dal celebre geografo Eugenio Turri, domina l’intero settore occidentale della Lessinia fino alla pianura. Si segue invece il sentiero di sinistra (segnavia n. 240 e 250) che cala lungo il boscoso fianco sudest del Corno d’Aquilio e confluisce più in basso sulla strada tra Fosse e Sega di Ala. Seguendo a destra la strada si è in breve alla vicina contrada di Tommasi, ai piedi del versante meridionale del Corno d’Aquilio (parcheggio).
Dal parcheggio di contrada Tommasi si va in breve per stradina asfaltata alla vicina contrada Coste (m 1157), con l’omonimo agriturismo, e si prosegue su stradina a fondo naturale che corre quasi in piano alla base del Corno d’Aquilio. Ben presto la stradina divine una mulattiera, s’affaccia sul versante atesino della montagna e giunge al bivio col Sentiero dei Contrabbandieri. Lasciato a destra il sentiero dei Contrabbandieri (segnavia 234) che sale al Corno d’Aquilio percorrendone il versante ovest, si prosegue in discesa a sinistra e si supera poco dopo il Passo di Rocca Pia (m 1140), coi trinceramenti risalenti alla Grande guerra. Il sentiero cala poi con alcuni tornanti in bella faggeta e raggiunge la base dello sperone roccioso di Rocca Pia. La breve deviazione per raggiungere la sommità di Rocca Pia è ampiamente ripagata dalla bellissima vista sull’intero solco della Val d’Adige. Ripreso il sentiero si cala ancora per bosco nell’impervio versante atesino del Corno d’Aquilio. A circa quota 940, dopo un breve tratto in piano, il sentiero svolta a destra e cala ripido con diversi tornanti nel bosco (il sentiero che prosegue in piano, segnalato con deboli tracce, riguadagna l’orlo occidentale della Lessinia nei pressi di contrada Lavarin). Dopo un buon tratto di discesa ripida nel bosco il sentiero raggiunge a quota 717 il bivio col sentiero 250A che sale da Ossenigo. Da qui il sentiero 250 prosegue a sinistra traversando lungamente in piano e leggera discesa fino ad attraversare il Vajo Mezzana e raggiungere il fondo della valle di Ossenigo (m 600). Per circa 300 metri il sentiero segue in discesa il solco della valle e passa poi sul fianco sinistro orografico e con un lungo traverso quasi in piano raggiunge il breve passaggio attrezzato con corda metallica che consente di superare un costolone boschivo molto esposto (per escursionisti esperti). Poi il sentiero riprende a calare ed esce dal bosco nella radura di località Pradasacco. Da qui si segue in discesa la stradina che cala ripida ancora nel bosco, supera la sbarra di divieto di transito dei veicoli e, tra coltivi e vigneti, raggiunge la strada provinciale 57 Peri – Fosse, in prossimità del paese di Peri. Attraversata la strada provinciale, si scavalca su un ponte il rio e si prosegue in piano per stradina che raggiunge il paese e si infila tra le case lasciando a sinistra il sentiero n. 251 che sale a Fosse immediatamente prima di giungere alla chiesa del paese.