Project Description
Sentiero n. 262 -
località | quota | distanza | andata | ritorno | difficoltà |
Verona, Ponte Pietra | 57 | – | ↓ | 0.08 | – |
Verona, Castel S. Pietro | 109 | 250 | 0.13 | 0.02 | T |
bivio allacciante n. 9 | 112 | 200 | 0.02 | 0.13 | T |
bivio allacciante n. 8 | 158 | 770 | 0.18 | 0.02 | T |
bivio allacciante n. 10 | 167 | 110 | 0.02 | 0.30 | T |
Fontana di Sommavalle (bivio allaccianti n. 7 e n. 6) | 230 | 1550 | 0.35 | 0.05 | T |
Villa Fraccaroli (bivio Dorsale R. Giuliani e it. n. 263) | 272 | 370 | 0.05 | 0.05 | T |
chiesetta di S. Giuliana (bivio allacciante n. 5) | 250 | 390 | 0.05 | 0.20 | T |
Avesa, p.zza Plebiscito (bivio Dorsale Renzo Giuliani) | 109 | 1000 | 0.15 | 0.20 | T |
inizio stradina della Calzarega | 142 | 1050 | 0.20 | 0.20 | T |
Calzarega | 295 | 1150 | 0.30 | 0.10 | T |
loc. Tre Tempi (bivio sent. 262A) | 320 | 440 | 0.10 | 0.10 | T |
Ca’ dei Gabbi (Agrit. Altobello) | 339 | 500 | 0.10 | 0.20 | T |
bivio sent. Girardi (n. 268) | 425 | 1500 | 0.25 | 0.05 | T |
il Maso (bivio sent. 261) | 460 | 480 | 0.05 | 0.05 | T |
il Masetto | 481 | 250 | 0.05 | 0.19 | T |
Montecchio, bivio sent. della Val Borago (n. 262 var.) | 496 | 1110 | 0.24 | 0.01 | T |
Montecchio, piazza della chiesa (bivio sent. 257) | 500 | 80 | 0.01 | ↑ | T |
totale | – | 11200 | 3.45 | 3.15 | – |
Itinerario che unisce il centro della città di Verona al paesino di Montecchio attraversa il rilievo collinare delle Torricelle, il borgo di Avesa e le stradine della dorsale collinare tra Val Borago e Valpolicella. Costituisce il tratto finale (o iniziale) del Sentiero Europeo E5, l’itinerario a lunga percorrenza di trenta tappe che unisce il lago di Costanza, in Baviera, alla città di Verona attraverso le Alpi. Data la vicinanza alla città è itinerario molto frequentato, specie in inverno e nelle stagioni intermedie, in particolare nel tratto tra Avesa e Montecchio. Fra tutti gli itinerari a ridosso della città di Verona è forse quello più rappresentativo del paesaggio collinare veronese; di certo è quello che incrocia la gran parte degli itinerari escursionistici collinari.
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Dal Ponte Pietra di Verona, lato sinistro Adige, si imbocca la larga scalina (Scalone Castello S. Pietro) che conduce, con 228 gradini, al soprastante panoramico balcone cittadino di Castel S. Pietro e si segue poi la strada che aggira il l’edificio militare costruito dagli Austriaci e prosegue verso nord (Via Castel S. Pietro). Dopo 200 metri si lascia a destra il vicolo percorso dall’itinerario lungo le mura della città (allacciante n. 9) e si prosegue su Via Castel S. Pietro. Dopo ancora 200 metri, nei pressi del varco stradale sulle mura cittadine, si segue la stradina che sale a destra e dopo una cinquantina di metri la si abbandona per imboccare a sinistra il viottolo che corre lungo il lato interno della cinta muraria. Dopo oltre un centinaio di metri una piccola breccia consente di passare sul lato esterno delle mura e di proseguire sul viottolo che ne segue il lato esterno fino al tornante della strada che sale dal quartiere Valdonega (Via Castel S. Felice). Attraversata la strada, il viottolo prosegue tra la vegetazione e riguadagna poco più avanti la strada per seguirla brevemente fino al vicino incrocio con Via Torricelle e Via Castellana (capolinea bus cittadino: n. 70 feriale, n. 95 festivo). Dall’incrocio si segue verso nord la strada asfaltata (Via Torricelle). Dopo quasi un chilometro, in corrispondenza d’un grande cipresso, la si lascia per imboccare a sinistra lo stradello che guadagna in breve la dorsale collinare e prosegue in piano, alto sulla Valdonega, fino alla Fontana di Sommavalle, antica sorgente d’acqua già in uso al tempo dei Romani, che sgorga alla base d’una piccola parete di tufo. Poche decine di metri prima della Fontana si è lasciato a sinistra l’itinerario per il quartiere di Valdonega (segnavia n. 7) e, giusto in corrispondenza della Fontana, si lascia a sinistra quello per S. Mattia e Porta S. Giorgio (segnavia n. 6).
L’itinerario prosegue in ripida salita lungo un sentiero dal fondo irregolare, e guadagna dopo un centinaio di metri la stradina asfaltata che si segue in salita fino all’innesto stradale nei pressi della 2^ Torricella, in corrispondenza dell’incrocio stradale tra Via S. Giuliana e Via Torricelle (fermata autobus cittadino: feriale n. 70, festivo n. 95), dove transita la Dorsale Renzo Giuliani e dirama pure l’itinerario della Dorsale delle Torricelle per contrada Gàspari e Case Vecchie (segnavia n. 263).
Si segue a sinistra Via S. Giuliana e dopo 150 metri si cala a destra sulla stradina asfaltata (Stradello S. Giuliana) che conduce all’omonima chiesetta. Qui si lascia a sinistra lo stradello che va in piano in direzione di S. Mattia (allacciante cittadina n. 5) e si imbocca il viottolo che cala tra coltivi e piccole macchie di bosco ad una casa con meridiana e poi ripidamente tra gli olivi nel borgo di Avesa (Via Indentro). Si segue a destra Via Indentro e si raggiunge in breve Piazza Plebiscito, col caratteristico platano, la fontana con la statua del leone e la tradizionale trattoria (fermata bus cittadino: n. 23 feriale, n. 97 festivo).
Dalla piazza si segue verso nord la strada principale e la si lascia dopo circa 150 metri per seguire a sinistra la stretta stradina che s’incunea tra le case ed esce dal borgo lungo Via Monte Ongarine, costeggiando la destra orografica del Progno di Avesa. Un centinaio di metri prima che la stradina riattraversi il Progno di Avesa, per confluire sulla strada provinciale tra Avesa e Montecchio, si imbocca a sinistra la stradina cementata che sale tra bei terrazzi coltivati ad olivo. Più in alto lo stradello lambisce contrada Calzarega (m 295) e raggiunge l’incrocio (località Tre Tempi, m 320) con la stradina che percorre il crinale del Monte Ongarine. Dall’incrocio si prosegue sulla stradina sterrata verso nord e si raggiunge in breve l’Agriturismo Altobello, in località Ca’ dei Gabbi. Si prosegue poi per viottolo e, alternando successivamente tratti su stradina asfaltata e tratti su sentiero, si guadagna il bivio col Sentiero Girardi proveniente da Quinzano (segnavia n. 268). Seguendo a destra la stradina asfaltata si guadagna in breve località il Maso, dove l’itinerario s’unisce a quello proveniente da Parona (itinerario n. 261).
Da località il Maso si segue a destra lo stradello sterrato e s’arriva in breve alla vicina contrada de il Masetto (m 481). Lo stradello prosegue poi nel bosco e raggiunge infine le prime case del borgo di Montecchio, dove converge da destra il sentiero n. 262 var. proveniente da Avesa lungo il Vajo Borago. Un ultimo, brevissimo tratto tra le case del paese precede l’arrivo sulla piazza della chiesa di Montecchio, dove diparte a sinistra l’itinerario per il Ponte di Veja (segnavia n. 257).