Project Description

Sentiero n. 652 – seconda parte - Sentiero del Marocco (Alessandro Bovi)

località quota distanza andata ritorno difficoltà
strada prov.le 3 (ex Strada Graziani) 1552 0.15
bivio sent per Malga Noveza (n. 66) 1676 770 0.20 0.05 E
bivio sent. per Forc. Val Fontanella (n. 66) 1686 70 0.05 0.40 E
innesto sulla mulattiera militare (bivio sent. 651) 2105 1970 1.05 0.10 E
Rifugio Telegrafo (bivio sent. 654, 657, 658) 2147 510 0.15 E
totale   3320 1.40 1.10  

Questo sentiero costituisce il tratto superiore dell’itinerario d’accesso dalla Val Aviana al Rifugio Telegrafo.  Conosciuto abitualmente col nome di Sentiero del Marocco, perché transita dalla radura pascoliva nei pressi del Baito del Marocco, usato un tempo nel pascolo delle greggi e oggi ridotto a rudere, il sentiero fu realizzato verso la fine degli anni Trenta del secolo scorso dalla sezione di Verona del CAI allo scopo di rendere più diretto e con minor dislivello l’accesso al Rifugio Telegrafo dal versante atesino. Il sentiero fu inaugurato nel giugno 1938 e intitolato alla memoria di Alessandro Bovi, vice-presidente della sezione deceduto nel 1936.

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All’altezza del km 34,7 della strada provinciale n. 3 (“Strada Graziani”, dal nome del generale che la fece costruire nel corso della Grande guerra unendo in tal modo Caprino con Brentonico) s’innesta sulla strada dal basso il sentiero proveniente dal Rif. Monte Baldo (segnavia 252). Attraversata la strada il sentiero prosegue con un paio di brevi tornanti in salita ed inizia poi a salire diagonalmente nel bosco di faggio. Più avanti il sentiero s’unisce con quello proveniente a sinistra da Malga Novezza (segnavia n. 66) e i due itinerari proseguono uniti per poche decine di metri fino al successivo bivio, dal quale il sentiero n. 66 dirama a destra per Forcella Val Fontanella e Cima Valdritta. Il sentiero del Marocco prosegue dritto, e sale ancora in diagonale il versante atesino del Monte Baldo e lascia la zona del faggio per entrare in quella del pino mugo, supera i ruderi del Baito del Marocco (m 1718) e inizia poi a salire più decisamente fino alla sommità dello sperone del Sasso del Diavolo (m 1850). Il sentiero riprende poi a salire diagonalmente sotto la Punta Pettorina e raggiunge l’innesto sulla mulattiera militare, anch’essa risalente alla Grande guerra e percorsa dall’itinerario n. 651. Si segue la mulattiera verso sinistra e al successivo bivio la si lascia per seguire a destra il sentiero che traversa sotto Cima Telegrafo e ne raggiunge il crinale meridionale subito dopo essersi unito al sentiero proveniente dal Rifugio Novezzina (segnavia n. 657) e dal Rif. Giovanni Chierego (segnavia n. 658). Raggiunto il crinale baldense si apre la vista sul grandioso panorama verso il lago e si cala in poche decine di metri al vicino Rifugio Telegrafo.

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