Project Description

Sentiero n. 238 -

Località Quota Lunghezza Ore Ore Difficoltà
S. Giorgio di Valp. 376 0.00 0.50
Sant’Ambrogio di Valp. 173 2.230 0.40 0.15 T
S. Zeno in Poia 267 1.230 0.20 1.35 T
Forte di Monte (bivio sent. 240) 410 6.710 1.50 0.20 E
Monte 440 1.040 0.20 1.40 T
Ca’ de la Piana (bivio sent. 232) 732 2.880 2.40 0.40 E
Molane (bivio sent. 240) 888 2.210 0.50 0.40 T
Ca’ Moccolo 651 2.000 0.30 0.40 E
Manune 463 1.510 0.25 0.30 E
Molin del Cao (bivio sent. 238b) 308 970 0.15 1.10 E
pressi di Mondrago (bivio sent. 252) 610 2.260 1.10 0.10 EE
Mondrago 610 340 0.10 0.00 T
totale 23.380 9.10 8.30

Itinerario molto lungo e complesso, con buon dislivello, che partendo da S. Giorgio di Valpolicella compie un ampio arco nella fascia collinare ai piedi del Monte Pastello e termina al paesino di Mondrago dopo aver risalito l’impegnativo solco della Val Sorda. Raramente percorso nella sua interezza, è spesso frequentato nelle stagioni intermedie e in inverno, quando molti dei suoi tratti si prestano a escursioni giornaliere in unione con altri sentieri della zona. Il tratto finale con la risalita della Val Sorda, per le maggiori difficoltà rispetto al resto dell’itinerario, è abitualmente frequentato quale escursione a sé stante o in unione ad altri sentieri dell’area del Progno di Fumane.


Alla sommità di S. Giorgio di Valpolicella, borgo celebre per la sua antica pieve romanica eretta nell’XI secolo ma con elementi risalenti all’epoca longobarda, si lascia l’itinerario tra Gargagnago e Càvalo (segnavi n. 233) e si segue la stradina che scende in centro paese. Dalla piazza del borgo, con la celebre pieve romanica, si scende a destra per stradina pedonale sulla strada d’accesso proveniente da Sant’Ambrogio e la si segue per un centinaio di metri prima di piegare a destra ed imboccare lo stradello che cala nel bosco verso il fondo di una valletta. Dopo alcuni tornanti si prosegue per stradina asfaltata che si percorre in discesa fino a sfociare sulla strada principale, ormai nei pressi della vicina chiesa di Sant’Ambrogio di Valpolicella, col caratteristico campanile in pietra che si raggiunge seguendo a destra la strada. Dalla chiesa si attraversa la strada e si entra nel paese lungo Via Marconi. Superata la piazza principale, si segue poi a destra Via 6 Novembre ma dopo quasi un centinaio di metri si imbocca a destra la stretta Via Sengio che s’insinua in salita tra le case. Subito dopo la prima curva si piega a sinistra, si oltrepassa un volto e si esce dal paese lungo uno stradello che rimonta i terrazzamenti a vigneto fino a guadagnare la chiesetta di S. Zeno in Poia. Si prosegue oltre, ancora per stradello, e si oltrepassa la sommità del colle coltivato a vigneto prima di calare su una strada sterrata e seguirla a sinistra fino allo slargo antistante la trattoria Ca’ Verde. Aggirati a sinistra gli edifici della Ca’ Verde, si prosegue a sinistra sullo stradello che sale dolcemente nel bosco fin quasi a lambire, a quota 340, la strada provinciale tra Sant’Ambrogio e Monte. Poi la carrareccia inizia un lungo traverso in piano nel bosco, lungo poco più di tre chilometri, ed esce infine sui terrazzi a vigneto sopra la stretta dell’Adige di Ceraino per salire infine al poggio del Forte di Monte.

Lasciato a sinistra l’itinerario per Ceraino e il Monte Pastello (segnavia n. 240) si segue a destra la stradina che conduce al borgo di Monte. Alla chiesa del paese si segue a sinistra Via Valle che esce dalle case e segue una valletta. Dopo 400 metri, appena oltre il ponte sul Vajo di Monte, la si lascia per imboccare a sinistra il sentiero che risale il corso del vajo, raggiunge il ripiano di Campopiano e aggira a nord il Monte Pugna proseguendo in salita fino in località Ca’ de la Piana, dove si incrocia l’itinerario tra Càvalo e il Monte Pastello (segnavia n. 232) giusto in corrispondenza del tornante di una strada sterrata. Si segue a sinistra la strada sterrata che percorre il bosco alla base delle cave di marmo del Monte Pastello e confluisce dopo quasi un paio di chilometri su strada asfaltata che si segue a sinistra fino alla vicina località di Molane. Subito dopo aver lasciato a sinistra l’itinerario per il Monte Pastello (segnavia n. 240) si lascia la strada e si imbocca a destra il sentiero che cala dolcemente a lambire una cava di marmo e raggiunge la strada provinciale 33. Attraversata la strada, si scende per stradello a località Ca’ Moccoli e, più in basso, a contrada Manune. Poco prima della contrada lo stradello si immette su strada asfaltata che si segue per 150 metri prima di piegare a sinistra, entrare nella contrada e imboccare a destra il sentiero che scende la Val Brunesca fino a raggiungere località Molin del Cao, alla confluenza del Progno di Breonio con la Val Sorda.

Alla curva della strada poco a monte del ristorante bar di Molin del Cao si imbocca a sinistra lo stradello che s’inoltra nel Progno di Breonio (segnavia n. 238b) ma lo si lascia immediatamente per seguire a sinistra il sentierino che penetra lo stretto solco della Val Sorda. Il sentierino fiancheggia il torrente e per esili cenge, tra pareti di roccia, scivoli d’acqua e piccole cascate, passa da una parte all’altra della stretta gola, sfruttando le attrezzature installate già nel 1979 per iniziativa di Giuseppe Perin, di volontari locali (tra i quali i fratelli Menegazzi) e del Gruppo Escursionistico GES Falchi di Verona. La risalita della stretta forra, ancorché agevolata dalle strutture installate (corrimano metallico, passerelle e scalette nei punti più esposti e per passare da un lato all’altro della forra) è riservata ad escursionisti esperti e richiede prudenza e attenzione perché affronta tratti esposti, ripidi e scivolosi. Tra le due pareti della forra si libra in alto il ponte tibetano, lungo 52 metri e alto 40 dal fondo della forra, realizzato nel 2012 dal Comune di Marano di Valpilicella. Nella parte superiore i salti di roccia divengono più piccoli ma più numerosi e il sentiero corre nei pressi dell’alveo fino all’uscita della valle, alla confluenza sull’itinerario della “Dorsale Bassa della Lessinia” (segnavia n. 252), ormai a dieci minuti dalla bella contrada di Mondrago.

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